E’ un pianeta giovane, che ruota intorno a una stella altrettanto giovane. E va molto di fretta. Si chiama Beta Pictoris B, ed è stato scoperto solo quattro anni fa, il primo esopianeta, vale a dire esterno al nostro sistema solare, ad essere stato filmato e fotografato.
Ed ora il primo pianeta alieno di cui sia stato misurato il giorno, il periodo di rotazione attorno all’asse
Su Beta Pisctoris B il passaggio tra notte e giorno dura solo otto ore. Una giornata molto più breve di qualsiasi altra dei pianeti del Sistema Solare. L’equatore ruota alla velocità pazzesca di 100.000 chilometri l’ora. Per avere un termine di paragone l’equatore terrestre ruota a 1700 chilometri l’ora, quasi 60 volte più lento. A seguire questo pianeta lontano nei suoi movimenti frenetici è stato l’occhio di uno dei più potenti telescopi in funzione dalla terra, il Vlt (Very Large Telescope) dell’Eso, European Southern Observatory, le cui grandi antenne si trovano nel deserto di Atacama, in Cile. E oggi i risultati del lavoro paziente degli astrofisici sono pubblicati sulla rivista Nature.
Il sistema di Beta Pictoris si trova a circa 63 anni luce dalla Terra, ed è del tutto particolare: il pianeta è 16 volte più grande della Terra, molto più massiccio, 3000 volte, e decisamente più giovane, ha solo 20 milioni di anni mentre il nostro pianeta conta ne conta 4 miliardi e mezzo. La stella del sistema, altrettanto giovane, si trova a una distanza elevata dal suo pianeta, l’unico per ora individuato. 1,2 miliardi di km li separano, più della distanza tra Saturno e il nostro Sole, nove volte quella tra Sole e Terra.
Ma la vera particolarità è un disco di detriti, all’estrema periferia del Sistema, che ruota, si distrugge e si risolidifica. Secondo alcuni studiosi qui sta il segreto della formazione dei pianeti: corone di corpi di varie grandezze che ruotano vorticosamente e a un certo punto si legano e diventando sempre più grandi. Se potessimo osservare nella stezza zona del cielo fra altri 20 milioni di anni potremmo vedere un giovane pianeta al posto della polvere stellare. Esattamente quello che potrebbe essere successo alla nascita del nostro Sistema Solare.